METAMORFOSI
Cavalcherò sui prati della libertà
a goccia a goccia deporrò il corpo,
che non mi appartiene…
Solleverò il mio sconosciuto essere
fino a ritrovare l’identità,
l’essenza dignitosa
del quieto esistere nel riconoscersi…
Quanto bussare
al muro dell’indifferenza,
del silenzio, degli occhi,
che giudicano senza comprendere…
Quale timore attanaglia il passo?
Quale cuore ascolterà il dolore?
Getterò gli specchi
nei giardini silenti delle attese,
attenderò che forza sopraggiunga
dal profondo delle viscere e,
sgretolato il dolore
l’animo mio,
scalpiterà verso la rinascita.
Ricostrurò dalle ceneri la mia vera essenza
e, a nuova vita
poter gridare al mondo:
“ Eccomi io sono, io ora,
sono nato/a!”
AUSILIA MINASI