Personaggio illustre 2014 – Alfonso Lo Torto

Alfonso Lo Torto – archeologo

Personaggio illustre 2014 - Alfonso Lo TortoCamminando per le antiche vie di Tropea o andando nelle campagne intorno, in anni non tanto lontani, avresti incontrato Alfonso Lo Torto, uomo schivo e riservato, che ha dedicato per intero la sua vita allo studio del passato spinto d’amore per la città che lo ha visto nascere, lo avresti visto osservare le impronte umane lasciate dalla storia, dalla cultura, dall’antica arte dei nostri avi.

Insegnante di scuola elementare, ha curato con particolare passione l’impegno per la ricerca archeologica in Tropea e nel territorio circostante con metodologia e scrupolo di studioso dei reperti da lui stesso riportati alla luce e rendendo pubbliche le sue conoscenze in opere di alto spessore scientifico che gli hanno procurato ampi consensi e meritati elogi dagli “addetti ai lavori”.

Membro dell’Associazione “Paolo Orsi”, si è dedicato con enormi difficoltà per più di 40 anni alla ricerca “sul terreno” di siti preistorici, protostorici e storici e al recupero di numerosi reperti dell’antichità scrupolosamente catalogati e classificati dando puntuale informazione del loro rinvenimento alla Soprintendenza Archeologica di Reggio Calabria.

Ha partecipato, insieme a Marco Pacciarelli, Giuditta Grandinetti, M. Rita Varricchio, a Congressi di preistoria e protostoria con proprie apprezzate relazioni.

Ha pubblicato: nel 1983 Industria protoaurignaziana rinvenuta a Punta Safò di Briatico (Catanzaro); nel 1999 l’opuscolo Decifrato il nome dell’”Ignoto Cavaliere” sepolto nella Cappella di S. Margherita in Tropea (sec. XIV) e, nel 2013, Trapeia Scillatio – Myria Paleocristianesimo dal IV alla prima metà del VII secolo – Ipotesi per una rivisitazione storica. Tali opere fanno di lui uno studioso attento e scrupoloso di Tropea e del suo territorio in merito allo stato e alla conservazione dei suoi beni archeologici, documenti visivi del modo di vivere nelle nostre contrade.

Fautore, insieme al prof. Antonio Sposaro e al teologo don Francesco Pugliese, di un museo archeologico cittadino, ha visto con grande rammarico sempre svanire questo suo sogno con grave perdita culturale per la città a cui si onora di appartenere.

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