“Io ed Eduardo” di Franca Berardi

Io ed Eduardo…

Francamente devo confessare che sono sempre stata , seppur con qualche dubbio, atea ed anche agnostica giusto per essere sicura di non sbagliare.
Ma se dovessi immaginarmi al cospetto di Dio, non so perché , lo vedrei nei panni di Eduardo De Filippo. Anzi, vi dirò di più; me lo configurerei così: serio, vestito di grigio, elegante ma sobrio, con un occhio semichiuso,con la sua smorfia inconfondibile dipinta sulla bocca e che mi scruterebbe severo e dubbioso…Pronto a giudicarmi, egli mi chiederebbe: ” Che hai fatto? Eh? Eh?.. Sta attenta a quel che dici se no finisci all’inferno…lo sai? A Dio non si mente!”. Ed, intanto, continuerebbe a scrutarmi, circospetto, come solo lui sa fare , mentre io mi sentirei…come in ciel sospesa e non solo ! Anzi, imbarazzatissima, gli giurerei che sono stata una brava bambina con i miei genitori ed anche , da grande, non mi sono mai sentita artefice di qualche atto disonesto o, comunque sia , riprovevole. “Ah sì?”…
Ribatterebbe Eduardo, alias Dio, con aria sarcastica…“ Dunque tu ti sentiresti meritevole di andare in Paradiso, evvero? Eh?…ma ne sei proprio sicura? Pensaci bene che la cosa è seria…piccirì!”
E così , sempre più preoccupata ed esitante, ci rifletterei ancora.
Forse ,come moglie e come madre, qualche pecca c’è stata…ma nulla di grave; del resto, sono un essere umano anch’io in fondo…
“E va bene, ammettiamo che le cose stiano così! –ribatterebbe lesto lui-“Nessun peccato mortale eh? –aggiungerebbe sospettoso e quasi ansimante-.Forse qualche errore veniale… Ma ora, dimmi, senza ombra… di dubbio…, ti piace “o presepio? eh?”, ti piace?”

Rimango di stucco perché quella domanda mi piomba addosso come un macigno; mi sarei aspettata di tutto ma non proprio questa!  In effetti non vado pazza per il presepe…  Nessuno è perfetto del resto; ma ,scusa o non che sia , adesso… che faccio, mentre rimango lì impietrita?

“Sta attenta a quel che dici–mi incalza Eduardo- tanto io già so tutto…Dio sa tutto eh! , eh!?. Ricordatelo!”

E, mentre lo dice, il suo sguardo si fa più cupo ed inquietante, scruta ogni mia reazione e indaga nei meandri della mia mente.
Con la testa china, consapevole di trovarmi di fronte ad Uno che non scherza…, a Lui mi affido, mi consegno e confesso ,con un fil di voce, :
”Beh!, effettivamente non tanto mi piace…di solito, faccio solo l’albero di Natale…”
“Ah! Sì? Eh!, eh!”-egli replica soddisfatto e compiaciuto-…
Ora, quel suo sorriso beffardo, si trasforma in un ghigno-…
A proposito… ve la ricordate quell’espressione cinica di Eduardo De Filippo?
La rivedo sul suo viso, smunto e scavato, mentre esclama, ad alta voce e adirato più che mai:
“Lo sapevo, lo sapevo!”
Sembra trionfante e felice di avermi colta in fallo.
“Mi spiace per te , ma comunque sia, all’inferno! all’inferno!”
Ed , intanto, mi indica di andar via.
Mentre me ne vado ,contrita e delusa, mi chiedo : “ma sono in cielo o a casa Cupiello?”.
Istintivamente mi volto a guardare Eduardo; spero che ci ripensi… ma Lui è risoluto e determinato più che mai, mentre sento nell’aria, l’eco della Sua voce che ripete all’infinito: ”All’inferno , all’inferno…”.

E’ andata male, penso, tutto è perduto, ha vinto Lui anche se in fondo è solo una mia fantasia, un sogno ad occhi aperti; ma ,comunque sia, se Dio esiste per favore fatemelo sapere, per tempo , affinché io possa preparare un bel “presepio”.
Non si sa mai chi puoi incontrare in cielo!

 Franca Berardi

IL COMMENTO DEL PROF PASQUALE DE LUCA

 “All’inferno , all’inferno…” – grida crucciato, o compiaciuto, Dio, Signore dell’Universo. A nulla è valsa la “confessione”, vera o falsa, della cara signora che Gli si è presentata di fronte in Cielo chiedendo di andare in Paradiso. Una piccola dimenticanza, una quisquilia, una cosa da nulla, l’ha tradita: una verità vera, detta con sincerità come si suole a Chi tutto sa. Il presepio…

     È bello leggere questo raccontino, breve e dinamico, carico di umorismo e di piacevole satira, nella sua narrazione trascinante più avanti. Avanti al cospetto di Dio, che non può fallire. Che giudica, che premia e che castiga. È il caso della protagonista, che si professa “atea” e “agnostica giusto per essere sicura di non sbagliare”, ma sbaglia lo stesso, perché, Dio, a cui nulla sfugge e tutto vede, assumendo forma umana (nello specifico quella di Eduardo De Filippo, e ciò la dice lunga nella capacità narrativa dell’autrice) “indaga nei meandri della mente” e tira fuori la verità come con sottile scienza sa fare un moderno psichiatra che ti mette a nudo l’anima su un lettino asettico e bianco nel chiuso della sua clinica privata, dove, per entrare, ci devi pure pagare.

     È un raccontino che assume tutta l’aria di Natale, la più bella festa della cristianità. Bella nella sua ingenuità, nella sua capacità di farci tornare bambini, di essere bambini fra i bambini, e, soprattutto, bambini accanto al Bambino. Il Bambinello Gesù che ogni anno viene messo, col bue e l’asinello, nel presepio. Giusto, il presepio…

     – “… ti piace “o presepio? eh?”, ti piace?” – chiede indagatore Dio, a cui non si possono dire bugie, se no c’è l’inferno. La signora, che, presa dalla modernità, preferisce l’albero di Natale, freddo e pagano, dice: – No. – Pensando ad un premio per la sua sincerità. E invece no. – “All’inferno , all’inferno…” – grida crucciato, o compiaciuto, Dio, Signore dell’Universo. E l’eco dal cielo le va dietro sfumando piano piano, mentre scende il sipario sul teatro della scena umana.

Pasquale De Luca

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Racconti