Personaggio illustre 2012 – Le Suore della Carità di S. Giovanna Antida
Le Suore della Carità di S. Giovanna Antida sono giunte a Tropea nel lontano 1877. Si sono stabilite in un possente edificio a picco sul mare di fronte all’Isola, con ingresso su Largo Ruffa, che era stato messo a loro disposizione dal vescovo di allora, mons.
Luigi Vaccari, a cui poi è stata intitolata la scuola elementare. L’edificio era il convento dove prima c’erano le Suore di Clausura di Santa Chiara, le Clarisse, che aveva anche la chiesa poi smembrata e occupata dal Comune.
Nel periodo di maggiore splendore, verso la fine del secolo scorso, le Suore hanno raggiunto il numero di 22. Esse hanno sempre lavorato con grande dedizione e amorevole carità cristiana nelle istituzioni civili, sociali e religiose.
Infatti, per lungo tempo hanno gestito un asilo infantile, una scuola elementare fino alla VI classe molto frequentata, hanno assistito gli ammalati del contiguo ospedale civile “Ignazio Toraldo”, hanno portato avanti il Preventorio “Regina Elena” alla marina e la Casa di Carità in città. Su incarico del Comune, successivamente, hanno lavorato nella scuola materna comunale.
Hanno guidato la comunità religiosa con illuminata competenza le rev.me Madri Superiore: suor Liberata Spinelli, suor Genoveffa Guida, suor Sabita Ruggere, suor Gaetanina Gullotta. Fra quelle di nostra memoria, ricordiamo quelle che ci hanno fatto scuola: suor Giovannina, suor Gabriella, suor Emanuela, suor Vincenzina, suor Luisa, suor Amgela, suor Domenica oggi Madre Superiora.
Le Suore di S. Giovanna Antida hanno avuto il merito di aver educato e istruito intere generazioni di giovani tropeani sui sani principi di moralità, di socialità, di religiosità, di onestà, contribuendo alla crescita umana, civile e culturale di Tropea, e di aver dato aiuto e conforto ai più bisognosi, agli ammalati, ai bambini, ai sofferenti guidate sempre dalla carità cristiana sotto lo sguardo vigile e protettore di Santa Giovanna Antida austera e maestosa statua ai piedi delle scale.
A loro un ricordo riconoscente.
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